Il pignoramento di stipendio è una misura che permette ai creditori di recuperare i loro soldi direttamente dalla busta paga del debitore.
Se hai debiti non pagati, il creditore può rivolgersi al tribunale per ottenere il pignoramento busta paga.
Questo significa che una parte del tuo stipendio viene trattenuta ogni mese fino a coprire il debito!
Si tratta di un processo regolato dalla legge, con limiti precisi su quanto può essere pignorato.
In genere, il pignoramento del quinto dello stipendio non può superare un quinto della retribuzione netta, ma ci sono eccezioni in base al tipo di debito e al creditore che lo richiede.
Il pignoramento di stipendio può essere avviato da diversi soggetti:
- Banche,
- Finanziarie,
- Privati,
- Enti pubblici come l'Agenzia delle Entrate.
Ogni caso ha regole specifiche, che influenzano tempi e percentuali di trattenuta.
Ma il pignoramento un quinto dello stipendio è solo un sintomo di un problema più grande?
Se i debiti sono numerosi e la trattenuta sullo stipendio non basta a risolvere la situazione, potresti trovarti in una condizione di sovraindebitamento.
In questo articolo analizzeremo come possono pignorare lo stipendio, chi può, quando avviene e quali sono le reali alternative per chi si trova in difficoltà!
Cos'è il pignoramento di stipendio
Entriamo nel vivo e vediamo subito che il pignoramento di stipendio è un’azione legale a tutti gli effetti.
Messo in atto, consente al creditore di mettere le mani sulla tua busta paga e prelevare tutti i mesi una quota importante del tuo stipendio!
Questa misura viene applicata quando non riesci più a pagare le rate di un debito e il creditore decide di agire per recuperare il denaro dovuto.
Il tribunale autorizza la trattenuta direttamente sullo stipendio, fino a quando il debito non viene estinto!
Ma cosa significa, in pratica, subire un pignoramento sulla busta paga?
Significa trovarsi ogni mese con stipendio pignorato, spesso senza preavviso e senza possibilità di evitare questa crudele trattenuta.
Chi vive già con difficoltà economiche si trova in una situazione ancora più pesante: le spese quotidiane diventano un problema, le bollette restano indietro, e l’ansia cresce a ogni accredito dello stipendio.
E tutto questo per colpa di un quinto dello stipendio pignoramento che non lascia scampo!
Chi può pignorare lo stipendio e in quali casi
Il pignoramento di stipendio non è un’azione casuale, ma una procedura legale che si basa sul mancato pagamento dei debiti!
Qualsiasi creditore che non ha ricevuto quanto gli spetta, può avviare il pignoramento sullo stipendio per recuperare il proprio credito.
Ma chi può pignorare stipendio e in quali situazioni può accadere?
I creditori che possono avviare pignoramenti stipendio sono molti.
Ecco chi può rivalersi sulla tua busta paga:
- Agenzia delle Entrate-Riscossione → Se hai debiti con il Fisco (tasse, multe, contributi non versati), lo Stato può trattenere parte del tuo stipendio. Le percentuali variano: più alto è il reddito, maggiore sarà la quota pignorata.
- Banche e finanziarie → Se non paghi un prestito, una carta di credito o un mutuo, l’istituto di credito può chiedere al giudice il pignoramento salario per rientrare del debito.
- Privati e aziende → Se devi soldi a un privato o a un’azienda e non paghi, questi possono ottenere una trattenuta direttamente dalla tua busta paga.
- Ex coniugi o figli → Se non versi l’assegno di mantenimento, il tribunale può autorizzare il pignoramento su busta paga per garantire il sostentamento dell’ex coniuge o dei figli.
Ricorda: la pignorabilità dello stipendio può cambiare in base al tipo di creditore e alla natura del debito.
Pignoramenti stipendi: ci sono limiti?
Sì, la legge prevede limiti precisi per evitare che il lavoratore resti senza mezzi di sussistenza.
In genere, il pignoramento del 1 5 dello stipendio non può superare un quinto della retribuzione netta.
Ma attenzione: se hai più trattenute in corso, il pignoramento 5 stipendio può diventare ancora più pesante.
E se hai già una cessione del quinto? La situazione si complica.
Il pignoramento quinto stipendio deve fare i conti con il prestito già attivo, ma il rischio di nuove trattenute resta altissimo!
C’è poi il problema del minimo vitale, ovvero la somma che deve restare intoccabile per garantire la sopravvivenza del debitore.
Lo stipendio è pignorabile, ma entro certi limiti: non sempre basta per tenere al sicuro la tua famiglia.
Attenzione: per chi lavora nel privato, questa tutela è più fragile e il rischio di vedersi decurtare gran parte dello stipendio è alto.
C’è però una cosa importantissima da affrontare e che fa la grande differenza.
Se il pignoramento di stipendio è un episodio isolato, allora si può pensare di gestirlo con sacrifici temporanei.
Ma quando i debiti sono troppi e le trattenute non bastano più a tenere sotto controllo la situazione, il problema è più grande: si chiama sovraindebitamento!
A questo punto, è fondamentale capire se esistono alternative reali per uscire da questo tunnel.
Pignoramento stipendio o problema di sovraindebitamento?
Il pignoramento di stipendio toglie respiro, impedisce di pianificare il futuro e trasforma ogni spesa in un problema.
Ma la domanda da farsi è: si tratta di un episodio isolato o è il sintomo di una situazione più grave?
Molti pensano che il quinto dello stipendio pignoramento sia un problema a sé, qualcosa che si risolve con il tempo.
Ma quanto tempo?
- Un pignoramento retribuzione può durare anni, dipende dall’importo del debito e dallo stipendio percepito.
- Se il debito è elevato, la trattenuta mensile può non bastare a coprire nemmeno gli interessi.
- Se nel frattempo si accumulano altri debiti, potrebbe scattare un doppio pignoramento, con trattenute ancora più pesanti.
E poi c’è un altro rischio che nessuno considera: cosa succede al pignoramento se perdi il lavoro o ti licenzi?
Alcuni pensano che dimettersi possa essere una soluzione, convinti che il pignoramento di stipendio finisca automaticamente. Sbagliato!
Se ti licenzi volontariamente, il creditore può comunque rivalersi sulla tua liquidazione, se presente.
E quando troverai un nuovo lavoro, potranno pignorarti anche il nuovo stipendio. Nel frattempo, il debito continuerà a crescere con interessi e spese.
Ecco perché è importante capire se c’è la possibilità di togliere il pignoramento dalla busta paga, soprattutto quando il pignoramento di un quinto dello stipendio non basta più nemmeno a coprire le spese base.
Il pignoramento stipendio, quindi, non è sempre un episodio isolato.
Se i debiti sono tanti e la busta paga non basta più, sei in una vera e propria crisi da sovraindebitamento!
Puoi guardare il video che ho pubblicato il 4 novembre 2022 dal titolo “Come funziona il PIGNORAMENTO dello STIPENDIO?”, in cui si affronta l’argomento secondo i principi della legge 3/2012 e del codice della crisi.
Come uscire dal pignoramento dello stipendio con la legge sul sovraindebitamento
Vivere con un pignoramento in busta paga significa avere meno soldi per le spese essenziali.
Ogni mese lo stipendio ti arriva già ridotto e il futuro sembra un tunnel senza uscita!
Avere un pignoramento di stipendio è già dura, ma cosa succede se hai ancora altri debiti che non riesci a pagare?
Il rischio è che partano nuovi pignoramenti dello stipendio, con trattenute continue che durano anni.
E nel frattempo, i creditori possono aggredire anche altri tuoi beni!
Aspettare che finisca un pignoramento per vederne iniziare un altro è un’illusione.
Il pignoramento del quinto non è un punto d’arrivo, è solo l’inizio di un incubo che si ripete!
Trattenute su trattenute, interessi che crescono, spese che ti schiacciano ogni giorno.
Ma a tutto questo c’è una via d’uscita: la legge sul sovraindebitamento.
E’ la soluzione pensata per chi si trova in crisi e non riesce più a farcela.
I pignoramenti stipendi sono solo la punta dell’iceberg e sotto ci sono debiti ormai ingestibili, per questo la legge ti offre una strada per liberarti.
Le procedure sul sovraindebitamento introdotte dalla legge 3 del 2012 e contenute nel codice della crisi, ti permettono di bloccare tutto.
Cosa significa in pratica?
- Se hai debiti che non puoi più pagare, puoi chiedere al tribunale di riorganizzare la tua situazione.
- Le trattenute sullo stipendio vengono bloccate e si apre una procedura per chiudere definitivamente i debiti.
- Dopo il percorso previsto dalla legge, i debiti vengono cancellati e puoi ripartire da zero tirando una riga col passato.
Il pignoramento in busta paga non è una condanna a vita.
Ma in caso di sovraindebitamento continuare a subire trattenute mese dopo mese, senza una soluzione concreta, può diventarlo.
Aspettare non risolve il problema, ti serve un’azione concreta per riprendere il controllo della tua vita libera da debiti.
[Caso reale] Come abbiamo liberato Anselmo da 250.000 € di debiti pignoramento di stipendio e cessione
Il sovraindebitamento sta ormai travolgendo tutta l’Italia e la cosa completamente nuova è che non risparmia più nessuna categoria professionale o ceto sociale.
La categoria dei dipendenti con posto fisso un tempo era quella con tutte le tutele e raramente si sarebbe visto un dipendente pubblico finire nel vortice del sovraindebitamento.
Mai che mai un servitore dello Stato!
Anselmo, poliziotto di cui conosciamo anche gesta di grande serietà e professionalità, a causa di un burrascoso divorzio, si è ritrovato ad essere in sovraindebitamento.
I problemi economici continuavano a crescere e ad accumularsi senza mai dare prova di diminuire.
Tutti i suoi tentativi sono stati vani e i continui prestiti e consolidamenti, per tentare di contenere il problema, un brutto giorno lo hanno portato ad avere il pignoramento di stipendio!
Non riesce ad andare avanti e arriva al punto in cui Anselmo capisce che deve agire se vuole cambiare le cose.
Nella sua attenta ricerca trova Legge3.it, ma stenta a credere che una legge dello Stato possa togliergli tutti i debiti.
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Il pignoramento dello stipendio è stato bloccato!
Guarda il video completo in cui dalle sue parole puoi ascoltare la sua storia
Il debito di Anselmo era talmente alto che da solo non ne sarebbe mai riuscito ad uscirne.
Tutti i suoi tentativi di risanare la situazione non hanno funzionato ed anzi hanno solo peggiorato le cose.
Il suo destino sembrava ormai segnato da un debito impossibile da chiudere e pignoramenti di ogni tipo, compreso il pignoramento quinto dello stipendio che non gli avrebbe più permesso di garantire una vita normale alla sua famiglia.
Anselmo oggi è una persona serena che è tornato a vivere una vita felice con la sua famiglia!
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Buona vita!
Gianmario Bertollo